Prosegue la mostra dedicata alle donne internate a Maggiano

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Continua il percorso della Mostra itinerante Donne internate a Maggiano, l’arrivo di Mario Tobino e le libere donne“, realizzata con il contributo della Fondazione Mario Tobino e Soroptimist Internazionale Club Apuania dalle classi 4BSU e 5ASU del Liceo “Chini – Michelangelo” di Lido di Camaiore. La mostra, dopo essere stata esposta prima nell’ex manicomio di Maggiano dove Mario Tobino ha vissuto ed esercitato la professione di psichiatra della divisione femminile e in seguito al Museo Guadagnucci di Massa, sarà presentata a Carrara presso “Ambiente Spa Società Benefit”, dove sarà visitabile nel periodo 8-22 marzo.

Il progetto promosso dall’associazione “Scritture femminili, memorie di donne” da un’idea di Alessandra Celi e Luciana Vietina è nato dall’interesse verso la storia delle donne internate in manicomio nel difficile periodo di guerra e dell’immediato dopoguerra per riportare alla luce le loro storie.

Una forte spinta per la realizzazione del progetto è stata l’impatto che su tutti ha avuto la pandemia e da lì i ragazzi sono partiti riflettendo sul significato letterale e figurato della parola per passare ad esempio dalla fragilità della natura umana, a quella della salute e poi a quella psicologica.

Le tragiche conseguenze di due anni difficili che hanno messo a nudo la precarietà delle relazioni e della salute mentale si lega alle storie delle donne ricoverate, internate in manicomio nel periodo della seconda guerra mondiale. Partendo da parole chiave come pandemia, fragilità e pregiudizio, gli studenti hanno potuto individuare analogie fra la loro realtà e quella delle ricoverate. Ecco infatti che le classi del Liceo Chini, nel progetto lungo due anni e nato dall’idea di far incontrare ricerca e didattica, hanno effettuato un’accurata indagine nelle cartelle cliniche e in altri fondi conservati negli Archivi di Stato di Lucca e Massa e nell’Archivio Storico della Provincia di Lucca.

Dalla ricerca è emerso che la maggioranza delle donne ricoverate è di estrazione povera, talvolta misera; spesso analfabeta, o contadina, o ragazze mandate a servizio presso altre famiglie. In molti casi a condurre le donne al manicomio è la loro incapacità o rifiuto di continuare a svolgere le funzioni femminili familiari, il contrasto con il resto dei parenti in situazioni di povertà. In altri casi la sofferenza è legata alla perdita dei figli, o a un marito con il quale è difficile andare d’accorso, oppure a gravidanze numerose e ripetuti aborti.

Ad ogni modo colpisce la frequente povertà di informazioni con le quali si giustifica il ricovero: pericolosa per sé e per gli altri e di pubblico scandalo (Art. 1 Legge n.36 sui Manicomi) è ‘l’abusata’ formula con la quale per l’art 2 l’ammissione degli alienati nei manicomi deve essere chiesta dai parenti, tutori o protutori, e può esserlo da chiunque altro nell’interesse degli infermi e della società.

Alla lettura e analisi del materiale di archivio si è affiancata la lettura de ‘Le libere donne di Magliano’ di Tobino (Vallecchi, 1953) e la scelta di brani che poi sono stati interpretati. Inoltre, alla realizzazione dei pannelli ha dato un importante contributo il Liceo Artistico ‘Felice Palma’ di Massa, dove la classe 5A indirizzo Arti Figurative ha realizzato, durante un laboratorio svolto in collaborazione con il professor Alessandro Coltri Docente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, i ritratti a tecnica mista di donne ricoverate a partire dalle descrizioni di Tobino.

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Un altro apporto significativo è dato dalla presenza dei disegni dell’artista Fidia Palla, ricoverato a Lucca nel manicomio di Maggiano dal 1924 al 1944, data della morte.

Il percorso si snoda quindi con un intreccio tra ieri e oggi, tra la realtà drammatica della guerra nella quale il manicomio lucchese fu inevitabilmente coinvolto e le vite di quanti lo abitavano in quel periodo. Nello stesso modo ritroviamo intrecciate le storie di sei donne, scelte tra le molte ritrovate nella ricerca, con i disegni che Fidia Palla realizzò.

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