La malattia mentale negli atti “Le parole per dirlo”

La malattia mentale negli atti “Le parole per dirlo”

Mercoledì 22 gennaio, alle ore 16.30, presso il Polo Fibonacci dell’Università di Pisa, all’interno del seminario “Scrittura e malattia mentale” saranno presentati gli atti del convegno internazionale “Le parole per dirlo. La malattia mentale: luoghi, persone, narrazioni” promosso dal Dipartimento di Filosofia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa e dalla Fondazione Mario Tobino, con il patrocinio del Comune di Lucca, della Asl Toscana nord ovest, del network Mente in rete, e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Il volume a cura di Marina Riccucci, Elena Zamperini e Sara Di Carlo e pubblicato da Pisa University Press raccoglie gli interventi di molti relatori che hanno partecipato al convegno tenutosi a Maggiano e Pisa nel febbraio 2023 e che ha avuto come tema centrale quello di riferire della malattia mentale: nei secoli, a partire dal Duecento, passando per Dante, fino ai nostri giorni; nelle diverse modalità, dalla narrativa al diario, alla cartella clinica; da parte di poeti, letterati, medici, pazienti.

Sono quattro le sezioni. La prima sezione, I dati di un mondo, raccoglie alcuni contributi di taglio storico. Tra questi l’intervento di Paola Valeria Babini (Mario Tobino e la storia della psichiatria in Italia), Stefano Redaelli (La mente ferita), Elisabetta Angrisano (Arte, follia e documenti negli archivi dei manicomi in Toscana).

La letteratura e la malattia mentale è il titolo della seconda e altrettanto corposa sezione di questo volume. I contributi qui raccolti approfondiscono il rapporto tra letteratura italiana e la malattia mentale. Tra questi troviamo interventi di Melissa Macrì (Il manicomio di Maggiano: Luigi Gasperetti, Enrico Pea e Mario Tobino) e Isabella Tobino (Il concordo medici-scrittori).

Tratteggiare la malattia mentale è il titolo della terza sezione perché la malattia si conosce solo a tratti e solo se si presta una delicata attenzione verso i tratti che la caratterizzano e che siamo riusciti ad isolare si può capirla. Tra i relatori che ne hanno parlato figurano anche Dario Filippi (Maggiano: cartelle cliniche e folklore) e Paolo Milone (I mondi senza parola).

Infine, la quarta e ultima sezione: Frontiere. Che è uno sguardo oltre, un esperimento, un tentativo, un modo diverso per parlare di malattia mentale. Interventi anche di Matilde Cioni (Il libero ospedale di Tobino. Guida a un’esposizione virtuale), Giacomo Doni (Mente in rete e i nuovi linguaggi in salute mentale), Enrico Marchi (L’ultima chiave: la narrazione scenica per conoscere la storia di Maggiano).

I contributi che compongono questo libro dicono che molto resta ancora da studiare, da capire, da sondare e che le parole per dire la mente le sue patologie formano un universo a parte, la definizione del quale attende di essere data.

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