Il Teatro prende per mano la Fragilità

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Il Teatro prende per mano la Fragilità

Restituzioni laboratoriali a cura della Associazione Teatrale Guarnieri con la possibilità di effettuare visite guidate a cura della Fondazione Tobino

Sabato 26 aprile il Gruppo Giovani e il gruppo Donne di Maglia della Associazione Teatrale Nando Guarnieri portano rispettivamente in scena nell’ex O.P. di Maggiano la performance teatrale “Il mio nome è Jonathan” (ore 16:30) e “La Gruccia” (ore 18:00) e con la regia di Miriam Iacopi.

Tutte le offerte raccolte saranno devolute al restauro dello storico cartello DIVISIONE FEMMINILE caduto per usura del tempo e che fece fare negli anni ’50 Tobino, come riporta nel libro Il manicomio di Pechino (Mondadori, 1990)

22 marzo

“Non ho saputo ieri trattenermi di andare più volte ad ammirare i due grandi cartelli che ho fatto fare e che sono stati messi sopra le porte dell’ingresso Uomini e Donne. Portano la scritta: “Divisione femminile” e Divisione maschile”. […] Sono due lunghi rettangoli di vetro nero, le parole sono in oro e chiaramente rilucono. Intorno hanno la cornice di legno verde bottiglia, che bene intona. Le porte d’ingresso dove sono infissi i due cartelli, l’ingresso delle Divisioni, sono contornate da una lista di pietra bruna, e intorno c’è il portico antico, anch’esso abbrunito e poroso per il tempo. Tali colori, nero-oro-verde cupo intonano e invece che lugubrità echeggiano un che di solenne, di sereno, persino un certo fasto che suggerisce l’ordinato benessere“.

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La vita dei poeti assomiglia a quella delle farfalle: hanno gli stessi traffici con l’effimero, la solitudine e la bellezza. Si piange e si canta in macchina si danza dentro si grida fuori. In fondo la vita di una donna è appesa a una “Gruccia”. Sono queste le tematiche che il Gruppo Donne di Maglia affronta in quel rapporto tra corpo e parola diventando comunicazione attraverso la poesia di Alda Merini. Un modo insolito di incontrare i poeti, un modo concreto di incontrare l’universo femminile. Aperto o chiuso simbolicamente appeso a una o tante grucce che a sua volta si fanno pesanti e altre volte leggere.

Il gruppo Donne di Maglia affronta, così, temi complessi e universali, come l’equilibrio tra il dentro e il fuori, tra la solitudine e il coraggio, il tutto reso tangibile attraverso il linguaggio teatrale che racconta la vita di una donna in tutte le sue sfumature.

Formato da 11 donne di età compresa tra i 25 e i 67 anni, il gruppo include insegnanti, educatrici, lavoratrici e studentesse, tutte legate dal desiderio di condividere storie, esperienze e arte. Il nome del gruppo deriva dall’antica pratica del lavorare a maglia, simbolo di un cerchio che rappresenta la condivisione e la comunicazione tra le donne. Le loro performance, che non richiedono spazi particolari, sono un invito a vivere la cultura come un’esperienza semplice, autentica e profonda.

Donne di maglia – racconta la regista Miriam Iacopi – è una delle realtà formative della Associazione Teatrale Guarnieri di Lucca. Il nome lascia spazio a un quadro immaginario che coinvolge donne di varia età con la voglia di condividere, raccontare e giocare tra corpo e parola utilizzando il Teatro come mezzo di comunicazione. ‘Essere’ più che apparire verso un condividere culturale che si snoda in percorsi segnati da un linguaggio grottesco e giocoso, mai scontato”.

I percorsi teatrali hanno finalità formative e didattiche

Fare, Creare, Partecipare, in queste tre parole è racchiuso il senso del Teatro Educativo con una valenza pedagogica da non sottovalutare. Aumentare la capacità di problem solving favorendo la fiducia in se stessi. La società vuole i “Perfetti” e non ci rendiamo conto che molto spesso la perfezione genera l’individualismo e l’incomunicabilità. Ognuno ha la sua voce nel mondo, fondamentale aiutare i ragazzi a far vivere le proprie fragilità come una ricchezza e non come limite. Il teatro aiuta nella vita di tutti i giorni, dalla sfera emozionale al Public speaking e consente di arricchire il proprio bagaglio emotivo culturale e collettivo sviluppando una crescita personale del ragazzo che può essere utile nel presente come nel futuro. Oggi Incontrare il Teatro e andare a Teatro significa essere protagonisti attivi di nuovi obiettivi culturali. Il teatro quando è ricerca, costringe a mettersi in gioco tra paure e verità, scava sotto la maschera sociale incontrando emozioni. Incontrare il Teatro e andare a Teatro significa essere protagonisti attivi di nuovi obiettivi culturali. Nei giovani il teatro colma la mancanza di percorsi dedicati alla conoscenza e alla comprensione.

Miriam Iacopi

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Il gruppo Giovani dell’associazione Nando Guarnieri formato da ragazzi delle scuole superiori del Comune di Lucca e giovani universitari, metterà in scena Il mio nome è Jonathan da Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach.

Caos, solo caos. Occhi aperti, quel leggero sentimento di nausea che ci pervade, alzarsi e ricadere. appoggiarsi, la luce penetra esile dalla tapparella abbassata male. Cosa è successo? Due minuti di vuoto. Sprofondo nel letto, ma lentamente risorgo oltre il labirinto ingarbugliato delle nostre fragilità, immagini in cerca di strade… oltre… il volo. Raccontare storie è una forma di comunicazione. Si tratta di una cosa meravigliosa, ogni volta che la straordinaria capacità delle storie di fare del bene viene incanalata per promuovere l’empatia, la comprensione, l’altruismo e la pace. Ma la magia condizionante della narrazione è altrettanto efficace nel seminare divisione, sfiducia e odio.

Una realtà quella della Guarnieri nata negli anni ’70 grazie a registi e attori conosciuti a livello nazionale, voluta fortemente da Anna Fanucchi insegnante e regista della Compagnia Teatro Giovani. Oggi presidente della associazione è il professore Emilio Micheletti che organizza ogni anno la rassegna di Amateatro che nel corso degli anni ha coinvolto tante compagnie e realtà del teatro amatoriale lucchese. L’attenzione alle nuove generazioni, alla didattica teatrale da 35 anni è portata avanti da Miriam Iacopi animatrice socio-culturale, insegnante ed educatrice formatasi nella scuola educatori della Madonnina del Grappa.

Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti

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