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Le relazioni tra nichilismo e malattia mentale

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Grande successo per il convegno online “Nichilismo e malattia mentale: prospettive a confronto”, organizzato dalla Fondazione Mario Tobino con il coordinamento scientifico e la moderazione di Riccardo Roni, docente universitario e presidente della sezione lucchese della Società Filosofica Italiana.

Il nichilismo non è soltanto un ideale teorico, che pure ha caratterizzato per lungo tempo la riflessione filosofica, ma soprattutto una dimensione esistenziale concreta che può riguardare ogni individuo, fino a culminare persino, nei casi più gravi, nella malattia mentale. 

Se dal punto di vista della riflessione filosofica, il nichilismo rivela il problema della cultura come “sintomo”, dalla prospettiva esistenziale questo fenomeno non corrisponde più al gesto titanico ed eroico, “attivo”, come accadeva ad esempio in Nietzsche che combatteva gli “idoli”, ma ad una dissoluzione dell’io, all’incapacità di agire, e dunque alla perdita del senso di una realtà più ampia che ci comprende. 

Come ha recentemente sottolineato il professor Costantino Esposito, ordinario di Storia della filosofia all’Università di Bari, oggi il nichilismo coincide con l’affermazione di una passività esistenziale, ovvero con la perdita del gusto di vivere e con la disistima di sé. Non solo, il nichilismo fa emergere soprattutto un “bisogno irriducibile”, rendendo più vulnerabili, proprio in quanto coinvolge comunque l’esercizio della libertà. E’ per questo che la via d’uscita dal nichilismo non può essere un moralismo, bensì la riscoperta dei “segni del reale”, l’attenzione alla vita, osserva ancora Esposito.  Sulla base di questi assunti, ci troviamo a riconsiderare attentamente l’etica di Mario Tobino, laddove egli considerava ogni malato una creatura degna d’amore e di massima cura, facendo risaltare a sua volta la prospettiva dell’inclusione.

La lectio magistralis di Costantino Esposito nella sessione della mattina affronta dunque la “Metamorfosi del nichilismo e riconfigurazione dell’umano tra natura e storia”, mentre nella sessione pomeridiana, Tommaso Tuppini (associato di Filosofia teoretica presso l’Università di Verona) parlerà della “Melanconia di Lucrezio” e Angelo Gemignani (ordinario di Psicofisiologia applicata e Psicologia clinica all’Università di Pisa) di “Coscienza, consapevolezza e salute: verso un approccio neurofenomenologico”.

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