La mia vita è qui nel manicomio di Lucca

img-1

Nel 1942 Mario Tobino inizia la professione di psichiatra della divisione femminile delle agitate, semi agitate e tranquille dell’Ospedale Psichiatrico di Maggiano e proprio in una palazzina della struttura, l’amministrazione Provinciale Lucchese da cui il manicomio dipendeva, gli concede di abitare due piccoli ambienti. Nelle due stanzette, così da lui denominate, e a stretto contatto con i malti mentali, Mario Tobino ha abitato per oltre quarant’anni.

“Le due stanzette dove ho vissuto tanti anni sono lunghe sei passi e larghe quattro. Hanno ognuna una scrivania; quella in camera da letto è più corrosa, un po’ lebbrosa. Nella prima stanza c’è uno scaffale per i libri e di fronte, lungo l’altra parete, un sofà e una poltrona. Nella seconda stanza, alla quale si entra per una porta a vetri, c’è il comò, un armadio, la vecchia scrivania che ho detto, il letto con sopra la fotografia di mia madre. Presso l’armadio, sul pavimento, nell’angolo, c’è una cassetta di ferro dove tengo i quaderni del diario. Davanti alle due finestre si eleva la groppa di un monte; laggiù, a destra, la torre di Ripafratta, la gola che immette nel pisano. A pochi metri dai vetri delle finestre i dondolanti rami di una palma”. Gli ultimi giorni di Magliano, Mondadori, 1982


La predisposizione di Tobino, Un’ora con Tobino, 1974

Oltre ad essere medico di manicomio – sua grande vocazione – Tobino, ha portato parallelamente avanti anche la sua grande passione: la scrittura. <<Avrei voluto iscrivermi a lettere, ma mio padre mi disse: ”Se vuoi essere un uomo libero fai il medico”. Tanto feci>> (Da un’intervista a Vincenzo Pardini su ‘La Nazione’ del 13 gennaio 1990).

Proprio in quelle stanzette e attraverso la realtà manicomiale pre e post psicofarmaci prendono vita i romanzi dedicati al manicomio e ai ‘pazzi’. Primo fra tutti “Le libere donne di Magliano” (Vallecchi, 1953) che marca l’inizio del dialogo tra mondo della follia e mondo dei sani in un clima culturale e psichiatrico già in fermento. Tobino diventa così un autore popolare, tradotto e letto in tutto il mondo.

La passione letteraria di Tobino, Un’ora con Tobino, 1974

Il tema della follia e della vita nel manicomio torna in Per le antiche scale (Mondadori, 1972) premio Campiello 1972, in “Gli ultimi giorni di Magliano” (Mondadori, 1982) e nel “Il manicomio di Pechino” (Mondadori, 1990) resoconto in forma diaristica della sua breve esperienza come direttore generale del noscomio lucchese tra il ‘56 e ’58.

Condividi

Continua a leggere

img-8
Libri

Nelle mani della psicogiustizia

Nell’interessante articolo “Nelle mani della psicogiustizia” su Panorama Carlo Cambi parla del saggio giuridico “Dalla legge Basaglia al trattamento sanitario obbligatorio” (edizioni Giuffrè) dell’avvocato penalista

img-9
Eventi

Premiazione scuole ‘Premio Mario Tobino’

Venerdì 6 giugno ore 10:00 si svolgerà la cerimonia di premiazione del premio Mario Tobino per le scuole XIX edizione presso l’auditorium della Biblioteca Agorà