Collettivo Distillerie e Associazione La Compagnia del Bosco in collaborazione con Fondazione Mario Tobino organizzano nei suggestivi ambienti dell’ex O.P di Maggiano la lettura-spettacolo “Ci chiamavan matti. Voci di muto amore” nata dalle letture di alcune lettere di uomini e donne internati nel manicomio di Volterra effettuate durante le visite guidate all’ex manicomio e dallo spettacolo teatrale-musicale “Che Matti. Voci e suoni dai manicomi”, e messo in scena dal gruppo musicale I Disertori, di e con Gianni Calastri, scenografia di Paolo e Alessandro Pineschi.
“Ho accettato con piacere l’invito di portare di nuovo su un palco le voci negate di così tante persone, uomini e donne, rinchiuse nei manicomi di Volterra, Siena e Arezzo nel corso del secolo scorso. Oltre ad alcune lettere provenienti dal manicomio di Volterra, lo spettacolo è costituito dal diario di Margherita Adamo, internata nel manicomio di Siena e alcune testimonianze provenienti dal manicomio di Arezzo tratte dal lavoro di A.M. Bruzzone Ci chiamavano matti” – dichiara Calastri.
Voci che si liberano dalle lettere, da quei muri freddi e incrostati di rabbia, grida, suppliche e silenzi; voci di muto amore che meritano di essere ascoltate.
Lo spettacolo è impreziosito dalla scultura realizzata da Paolo e Alessandro Pineschi e dalle suggestive sonorizzazioni effettuate dal vivo da Andrea “Lupo” Lupi.