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Gli strumenti medici

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Guanto volumetrico di Patrizi

Fine del XIX secolo inizi del XX secolo. Strumento che registra le variazioni del polso attraverso i cambiamenti di volume della mano. Ha la forma  di un guanto con all’interno un incavo, la mano del soggetto da esaminare veniva introdotta nella cavità e chiusa in una sorta di camera d’aria. Il guanto collegato tramite un tubicino ad un sistema di registrazione grafica rivela e traccia il grafico delle variazioni di volume della mano conseguenti all’afflusso e deflusso del sangue legate alla spinta ventricolare. Ideato dal medico fisiologo e antropologo Mariano Luigi Patrizi venne utilizzato in Psicofisiologia, disciplina che studia le basi fisiologiche dei processi psichici.

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Bacheca con scodella di pane e campione di alghe

Anni ’30 del XX secolo. La scodella di pane era data ai pazienti onde non procurassero lesioni a se stessi o ad altri  con oggetti metallici. Le alghe essiccate costituivano il letto delle celle ove venivano chiusi i malati di ambo i sessi in grave  stato di eccitamento psicomotorio. Due significativi elementi della condizione storica dell’assistenza psichiatrica fino all’avvento della Psicofarmacologia.
Il  Largactil – cloropromazina, scoperto da Henri Laborit negli anni Cinquanta del Novecento  fu  applicato in clinica da Jean Delay e Pierre Deniker a Parigi nel 1952.

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Camicia di contenzione

Capo di vestiario dotato di lunghe maniche cucite alle estremità e di allacciatura laterale posteriore. Detta anche “camicia di forza”, era considerato in genere il mezzo più pratico per il controllo dei malati eccitati. Adoperata fino all’avvento degli Psicofarmaci, poi sempre meno e sostituita da manicotti di contenzione, talora meno dannosi della Camicia di contenzione chimica.

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Apparecchio per elettroshock

Anni ’50 del XX secolo. Dispositivo per effettuare l’elettroshock, che consiste nel provocare attacchi convulsivi e obnubilamento della coscienza mediante uno stimolo elettrico epilettogeno. L’elettroshock ha trovato largo impiego nella cura degli stati depressivi gravi e di alcune  psicosi, specie quelle dissociative.
La scoperta è merito della Scuola Romana di  Ugo Cerletti e  Lucio Bini.

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Agitatore di Spiegelberg

Fine del XIX secolo inizi del XX secolo. Strumento da laboratorio dotato di manovella che aziona un disco rotante in legno. Il congegno girante attorno ad un asse fissato al centro di un recipiente dove si versa il liquido da agitare o da mescolare per ottenere uniformità di temperatura o di composizione.

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Termostato

Inizi del XX secolo. Il termostato da laboratorio è uno strumento utilizzato per diverse procedure in campo microbiologico e chimico, ad esempio per sterilizzare le provette o per colture batteriologiche.
Della ditta Sartorius di Göttingen fondata da Sartorius nel 1870.

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Microtomo a congelazione

Anni ’30 del XX secolo. Dispositivo per produrre sezioni di tessuto fresco mediante congelazione. Laddove l’impiego di un normale microtomo prevede l’indurimento del pezzo mediante inclusione, processo che può alterare determinate sostanze, pregiudicandone l’esame, il microtomo a congelazione ne mantiene inalterata la struttura. Il congelamento si realizza indirizzando sul pezzo da sezionare un getto di anidride carbonica liquida.

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Apparecchio fissatore della mano

Fine  del XIX secolo inizio del XX secolo. tilizzato per iniettare soluzioni, farmaci, vaccini e prelievi ematici.

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Maschera di Esmarch

Anni ’30 del XX secolo. Maschera usata nelle prime anestesie generali soprattutto con l’impiego del cloroformio. Fu progettata da Johann Friedrich August von Esmarch (1823-1908), modificando la maschera di Skinner; la relativa fiaschetta con dosatore è bombata su un lato e piatta dall’altro così da permetterne l’inserimento all’interno della maschera per un più facile trasporto.

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Apparecchio per foto termoterapia

Anni ’30 del XX secolo. Indicato per terapie con i raggi calorifici prodotti da una sorgente luminosa artificiale. Antesignano del moderno laser.

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